Volti con espressione di diverse emozioni
Le emozioni primarie in psicologia (Photo by Victoria Priessnitz on Unsplash)

Le emozioni sono stati transitori e veri e propri processi psicofisiologici, indispensabili alla regolazione biologica interna dell’organismo, alla segnalazione interiore di quanto sta avvenendo nell’ambiente, alla comunicazione intersoggettiva e all’attivazione di risposte comportamentali specifiche pertinenti al contesto.

Assolvendo a tutte queste funzioni necessarie all’interscambio con l’ambiente, le emozioni sono processi indispensabili all’adattamento e coinvolgono l’intera unità psiche-soma

Noi siamo di continuo attraversati da una o più emozioni che, come onde, si originano, raggiungono un picco e poi, con comportamenti pertinenti, decadono per lasciare spazio ad un nuovo stato  emozionale.

Le emozioni, assolvendo ad un’indispensabile funzione comunicativa, si esprimono attraverso la mimica facciale e le posture corporee.

Le sette emozioni primarie

Ekman, Woodworth, e Izard, tra i principali studiosi delle emozioni, hanno condotto ricerche in tutto il mondo consistenti nel mostrare, a individui di differenti culture ed etnie, fotografie di espressioni facciali da associare a una o più classi di emozioni.

Essi hanno così scoperto che, a prescindere dalla cultura di appartenenza, l’espressione facciale di una ben definita emozione veniva universalmente riconosciuta nella sua specificità.

Per esempio, tutti associavano la tristezza alla fotografia di un volto triste e la felicità all’immagine di un volto felice.

In questo modo, sono riusciti a identificare sette emozioni fondamentali o primarie:

  • rabbia
  • felicità
  • tristezza
  • paura
  • disgusto
  • disprezzo
  • sorpresa

Al contempo, hanno anche scoperto che tutte le altre sfumature emozionali del repertorio emotivo umano, avevano un tipo di espressività strettamente collegata alla cultura di riferimento, perdendo il carattere di universalità.

Pertanto un’emozione primaria è il risultato dell’attivazione di un programma di risposta geneticamente ereditato, che ha carattere universale ed assolve a funzioni organismiche indispensabili alla sopravvivenza.

Le emozioni secondarie

Secondo Antonio Damasio, le emozioni secondarie non sono ereditate, ma si sviluppano quando iniziamo a provare sentimenti, ossia a formare connessioni sistematiche tra categorie di oggetti e situazioni, da un lato, ed emozioni primarie dall’altro.

Per esempio la felicità è un’emozione primaria, mentre l’euforia è un’emozione secondaria, appartenente alla gamma delle emozioni che originano dalla felicità.

I trigger universali delle emozioni e la risposta dell’organismo

Le emozioni vengono attivate da imput ambientali chiamati trigger e le emozioni primarie sono tali in quanto vengono attivate da trigger universali, che appartengono a tutte le culture, per esempio in tutti i popoli le persone diventano tristi quando subiscono una perdita, che è il trigger universale della tristezza.

Quando un trigger stimola nell’organismo un programma di risposta emotivo, vengono coinvolti diversi sistemi:

  • respiratorio
  • cardiocircolatorio
  • endocrino
  • motorio.

Questi processi si integrano e organizzano la postura, la mimica facciale e i comportamenti specifici dell’emozione attivata. insieme ad un sentire soggettivo, che può andare dal piacere al dolore.

Espressione facciale delle emozioni

In particolare, le emozioni si esprimono attraverso l’espressione facciale, nel senso che i muscoli del volto, in un’azione sinergica e in modo automatico, si configurano in modo da esprimere una determinata emozione.

Per esempio:

  • lo sguardo nella rabbia è diretto e brillante;
  • mentre nella tristezza è rivolto verso il basso;
  • le sopracciglia nella tristezza sono sollevate ed unite, mentre nel disprezzo se ne solleva solo una;
  • nel disgusto il labbro inferiore si abbassa e si arrovescia come per espellere qualcosa
  • nella paura la bocca è tesa.

Espressione corporea delle emozioni primarie

Oltre ad avere delle mimiche facciali specifiche, le emozioni primarie sono caratterizzate per specifici pattern corporei che attivano i canali della comunicazione non verbale:

  • voce
  • postura
  • pressione e circolazione sanguigna
  • frequenza respiratoria
  • ritmo cardiaco
  • distribuzione del calore nel corpo
  • flusso energetico

Tali pattern influenzano le funzioni dell’organismo, come per esempio la paura che blocca la digestione.

Conclusioni

Il protrarsi nel tempo di uno stato emotivo, come le sua repressione, può determinare l’alterazione di alcune funzioni fisiologiche fino a comprometterle.

Le emozioni rappresentano, dunque, l’anello di congiunzione dell’integrazione psiche-soma.

Così come ne favoriscono e ne determinano l’unità armonica, allo stesso tempo, la loro repressione può essere causa di significative alterazioni psico-fisiche.

Psicologa psicoterapeuta a Bari, dott.ssa Mara Spizzico

Fonti

Diego Ingrassia “Il cuore nella mente. L’analisi emotivo comportamentale: consapevolezza emotiva e relazioni umane”, Roi Edizioni, 2018

Vezio Ruggieri: “Semeiotica dei processi psicofisiologici e psicosomatici”, Il pensiero Scientifico Editore, 1987

Erica Francesca Poli: “Anatomia della guarigione”, Anima Edizioni, 2014

Antonio R. Damasio “L’errore di Cartesio. Emozione, ragione e cervello umano”, ed. Adelphi, 1995