L’ISTDP, acronimo di Intensive Short-Term Dynamic Psychotherapy, è un modello di psicoterapia dinamica breve, evidence based, ideata da Habib Davanloo e successivamente perfezionata e divulgata da Allan Habbass.

Con un focus sul qui ed ora, attiva processi terapeutici che favoriscono la psicodiagnosi, il monitoraggio dei segnali inconsci del corpo, la gestione delle difese psichiche, l’esperienza somatica delle emozioni e la ristrutturazione cognitiva.

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ISTDP, come funziona?

Scopo del lavoro ISTDP è l’unlocking, ossia l’apertura diretta dell’inconscio, necessario alla presa di contatto con le emozioni rimosse connesse alle ferite precoci dell’attaccamento, affinché ne venga sboccata l’energia psichica, che diverrà poi disponibile per il sano funzionamento dell’organismo.

In tal modo questa metodica assume elevati standard di efficacia per la cura del Disturbo Traumatico dello Sviluppo.

La ferita dell’attaccamento nel bambino

La ferita dell’attaccamento è provocata dalla trascuratezza, dalla negligenza e dagli abusi di genitori inadeguati che provocano nel figlio una profonda sofferenza. Il dolore che il bambino prova a causa dell’inadeguatezza del caregiver è accompagnato da emozioni intense, soverchianti e ingestibili come ostilità, rabbia primitiva, odio, senso di umiliazione, di tradimento, di isolamento, impotenza e desiderio di vendetta.

Tali emozioni sono vissute dal bambino come minacce al legame di attaccamento e sono insostenibili per la sua psiche giovane e immatura, che le reprime e le rimuove nell’inconscio.

Questo determina veri e propri blocchi emotivi, che sequestrano energia psichica fino ad essere causa sia di psicopatologia che di patologia fisica.

Il paziente, perché pervenga all’unlocking, è sottoposto a continua e infaticabile “pressione” sul suo sentire, in modo che possa entrare in contatto con ciò che prova sia mentre parla del problema che lo ha spinto a chiedere aiuto, sia e soprattutto nei confronti del terapeuta, la cui presenza attiva nel suo inconscio quel processo che Freud ha definito transfert.

Questo, a differenza della psicanalisi non viene interpretato dal terapeuta ma fatto esperire a livello emozionale in modo da attivare l’alleanza terapeutica inconscia, necessaria all’unlocking stesso.

L’apertura dell’inconscio

L’apertura dell’inconscio richiede il breakthrough, ossia l’attraversamento e il superamento delle difese psichiche che proteggono la coscienza dalla presa di contatto con le emozioni conflittuali e intollerabili o core effects.

Man mano che il terapeuta sfida le difese del paziente e continua a fare pressione, emerge ansia inconscia, fino a che non vi è un pieno emergere dell’emozione.

Questo si manifesta mediante un portrait ossia uno scenario immaginifico inconscio, che diviene cosciente, dove emerge con chiarezza l’immagine della persona coinvolta, in genere il genitore, a cui sono connesse le emozioni represse.

Ed è qui che, mediante una piena partecipazione corporea, la persona può finalmente esprimere le emozioni bloccate fino a completarne il pattern.

La riduzione dell’ansia

Quanto più intensamente la persona viene a contatto con i suoi core affects tanto più si abbassa l’ansia fino ad azzerarsi e ancor più rapidamente si verifica la guarigione emozionale, che origina non solo dall’aver riconosciuto ed espresso le emozioni nucleari rimosse ma anche dal contemporaneo riconoscimento dell’amore incondizionato e della compassione per il genitore a cui si è e a cui si resterà legati per tutta la vita, nonostante i suoi limiti e le sue mancanze.

La persona apprende così che l’amore autentico consiste nel saper tollerare un mix di emozioni tra di loro contrastanti e che la rabbia o l’odio non possono annullare il sentimento che deriva dal legame di attaccamento primario. Questo è ciò che ripara e cura la ferita dell’attaccamento.

Inoltre, passato e presente si collegano e la persona sviluppa intuizioni sull’origine della propria sofferenza attuale e sulla sua possibile risoluzione.

Tutto il processo è accompagnato da una lettura del linguaggio del corpo del paziente e una decodifica dei segnali neurovegetativi.

Efficacia del ISTDP

La ISTDP risulta molto efficace per la cura dell’ansia, degli attacchi di panico, della depressione, dei disturbi di somatizzazione, dei disturbi fisici che rientrano nella categoria dei MUS (Medically Unexplained Symptoms, Sintomi Medici Inspiegabili), ed anche per la cura del versante emozionale di patologie gravi come la sclerosi multipla, le patologie autoimmuni, le fibromialgie e le patologie oncologiche.

Allan Abbass ha pubblicato numerosissimi studi che hanno conferito alla metodologia ISTDP validazione scientifica e prove di efficacia a breve e lungo termine.

Fonti

Allan Abbass “Superando la resistenza. Tecniche psicoterapiche avanzate”. CLEUP Editore, 2018

Erica Francesca Poli: “Anatomia della guarigione”, Anima Edizioni, 2014