Lo stress può rappresentare un fattore di rischio per la salute, soprattutto quando si protrae troppo a lungo fino a cronicizzarsi.

Uomo coperto da scritte di attività da fare: possono comportare effetti nocivi dello stress
Stress (Photo by Luis Villasmil on Unsplash)

Stress cronico e salute

L’organismo adotta sempre gli stessi pattern neuroendocrini aspecifici in risposta agli stressor, che si tratti dei più ordinari relativi agli impegni del quotidiano o dei più disequilibranti come pericoli e minacce.

La differenza negli esiti somatopsichici di tale risposta è determinata dalla durata nel tempo dei fattori di stress. Maggiore è la durata della risposta allo stress e maggiore sarà l’impatto che questa avrà sulla salute.

La risposta allo stress

La risposta allo stress consiste nell’invio di un cospicuo apporto di energia ai muscoli degli arti, dimodoché possano mettere in atto comportamenti rapidi ed efficaci in risposta agli stressor.

Questo richiede un innalzamento della frequenza cardiaca, della pressione sanguigna e del ritmo respiratorio.

L’energia mobilitata è sotto forma di ossigeno, glucosio, proteine semplici e grassi depositati nelle cellule adipose, nel fegato e nei muscoli, e viene messa a completa disposizione della risposta emergenziale.

Questo richiede l’inibizione di ulteriori immagazzinamenti e dei processi dispendiosi a lungo termine come la digestione, la crescita e la riproduzione. Per conseguire tali finalità il cervello attiva due circuiti: il sistema SAM e l’asse HPA.

Il sistema SAM

Il sistema SAM (Sympathetic Adrenal Medullary, in italiano Simpatico Surrenale Midollare) ha origine nel nucleo cerebrale locus ceruleus che, in risposta ad uno stressor, induce la midollare del surrene a secernere, in quantità dieci volte maggiore del normale, una miscela ormonale eccitatoria composta per il 75% di adrenalina e per il 25% di noradrenalina.

L’innalzamento dei livelli di questi ormoni determina:

  • accelerazione del ritmo respiratorio e della frequenza cardiaca
  • innalzamento della pressione sanguigna
  • costrizione dei vasi sanguigni
  • incremento dei livelli di zucchero nel sangue
  • aumento del livello di tensione nei muscoli
  • deviazione del flusso ematico dai visceri ai muscoli striati
  • riduzione della peristalsi gastrointestinale
  • blocco del flusso della saliva
  • dilatazione pupillare
  • piloerezióne dovuta alle contrazioni muscolari
  • tremore
  • aumento del fibrinogeno, una proteina ematica che, in caso di lesioni, accelera la coagulazione del sangue e segnala la produzione degli oppiacei endogeni, come le endorfine, che hanno una funzione analgesica.

L’asse HPA

Se la risposta allo stress perdura, diviene necessario far ricorso ad ormoni che hanno la funzione di incrementare l’energia richiesta sotto forma di glucosio, il nostro combustibile.

Entra così in gioco l’asse HPA (Hypothalamic-Pituitary-Adrenal) che parte dall’ipotalamo, centro nervoso sottocorticale deputato alla regolazione del sistema endocrino, il quale stimola l’ipofisi a rilasciare l’ormone ACTH, che a sua volta attiva nella corteccia del surrene il rilascio di cortisolo.

Stress cronico e cortisolo

Il cortisolo è un ormone steroide che ha un’azione simile a quella dell’adrenalina ma con una maggiore durata nel tempo, che può variare da pochi minuti ad alcune ore o protrarsi oltremodo in caso di stress cronico.
Questo ormone viene denominato anche ormone dello stress in quanto innalza il livello energetico del corpo mediante:

  • incremento del metabolismo proteico e lipidico
  • innalzamento dello stato di vigilanza e della capacità di concentrazione
  • incremento della frequenza delle contrazioni cardiache
  • aumento del tono muscolare accesso alle scorte energetiche immagazzinate, tra cui il glicogeno muscolare ed epatico e il grasso corporeo
  • stabilizzazione dei livelli di zucchero nel sangue
  • riduzione della circolazione dei globuli rossi, ai fini di contenerne le perdite in caso di emorragia
  • blocco della formazione di nuovi linfociti nel timo e inibizione della produzione di nuovi anticorpi

Altri ormoni che entrano in circolo

Insieme al cortisolo entrano in circolo:

  • il glucagone, che aumenta i livelli del glucosio
  • la prolattina, che sopprimere il processo di riproduzione
  • le endorfine che attenuano la percezione del dolore
  • la vasopressina che ha funzione antidiuretica e agisce nella risposta cardiovascolare allo stress.

Al contempo, vengono ridotti i livelli dell’ormone della crescita (GH), dell’insulina e degli ormoni della riproduzione come l’estrogeno, il progesterone e il testosterone.

Gli effetti nocivi dello stress cronico sulla salute

Quando la risposta allo stress si mantiene troppo a lungo nel tempo fino a cronicizzarsi (stress cronico), il corpo ne risente anche in modo molto severo:

  • La persistente mobilitazione di energia a discapito del suo immagazzinamento e l’inibizione dei processi digestivi determinano carenza energetica, che può provocare uno stato di affaticamento cronico
  • I processi di crescita, di riparazione e di rimodellamento di ossa e tessuti vengono ostacolati e questo può indurre riduzione della massa muscolare e osteoporosi
  • Si possono manifestare disturbi riproduttivi a causa dell’abbassamento degli impulsi sessuali in entrambi i sessi: nelle donne viene ridotta l’ovulazione, mentre gli uomini possono manifestare disturbi erettili e secernere meno testosterone con riduzione della produzione di sperma
  • L’attivazione cronica del sistema cardiovascolare può determinare ipertensione, anticamera di ictus e infarti
  • La persistente inibizione forzata dell’insulina può provocare l’insorgenza del diabete
  • Il sistema immunitario subisce un decremento e questo a lungo termine rallenta la cicatrizzazione delle ferite ed espone a una maggiore vulnerabilità alle infezioni

La psicoterapia focalizzata sulla gestione dello stress

Livelli elevati degli ormoni dello stress possono causare un sovraccarico energetico tale da predisporre all’insorgenza di patologia.

Lo stress cronico rappresenta un elevato fattore di rischio per la salute, un rischio che dipende non solo dalla rilevanza e dalla durata degli stressor ma anche dalle strategie che l’individuo possiede per farvi fronte.

I fattori psicologici possono modulare la risposta fisiologica allo stress; infatti, due individui possono percepire e vivere lo stesso stressor in modo molto differente, come anche la stessa persona può affrontarlo in modo differente a seconda del momento di vita e delle risorse che possiede per fronteggiarlo.

Percorsi di psicoterapia per gestire lo stress cronico

I percorsi di psicoterapia da me proposti prevedono l’acquisizione di risorse e strategia per far fronte ai fattori di stress, e tecniche di rilassamento e di gestione sana della risposta allo stress, che aiutano a controbilanciare il sovraccarico energetico affinché la persona non ne sia più sopraffatta e tragga benefici sia psichici che fisici.

Psicologa psicoterapeuta dott.ssa Mara Spizzico

Fonti

  • F. Bottaccioli, A.G. Bottacioli Fondamenti di psiconeuroendocrinoimmunologia, ed RED, 2022.
  • David Lazzari Bilancia il tuo stress, ed. Demetra, 2017
  • Robert M Sapolsky Perché alle zebre non viene l’ulcera? Ed. Castelvecchi, Roma, 2014
  • Enzo Soresi Il Cervello Anarchico, UTET, Milano, 2017