L’essere umano è una complessa totalità somato-psichica che va intesa come un vasto network informativo multidimensionale, costituito da sottosistemi interconnessi e incessantemente comunicanti, che fanno sì che i processi biologici, i processi mentali e le emozioni siano inestricabilmente intrecciati.

PNEI: un'immagine creat da googledeepmind

L’essere umano diviso in mente e corpo

La visione dualistica dell’essere umano diviso in corpo e in mente, che per più di un secolo ha dominato il panorama scientifico, può dirsi ampiamente superata e questo implica che la medicina e la psicologia non possano più essere considerate campi di studio e di applicazione nettamente distinti.

Cos’è la PNEI

È in questa visione sistemica dell’essere umano che circa trent’anni fa iniziò a mettere i primi passi la PNEI, acronimo di Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia, un nuovo campo di ricerca scientifica che studia i rapporti e le interconnessioni tra il sistema nervoso, gli ormoni, il sistema immunitario e la psiche ossia tra tutte le dimensioni che costituiscono l’organismo umano e che, come ogni totalità, è più della somma delle sue singole parti.

I peptidi e neurormoni

Per molti decenni questi sottosistemi sono stati visti e studiati separatamente finché non sono stati scoperti i peptidi, piccole sostanze proteiche che hanno la funzione di trasmettere le informazioni tra un sistema e l’altro, determinando, in tal modo, complesse interconnessioni tra il corpo e la mente.

I peptidi vengono prodotti sia dai neuroni, sia dalle cellule endocrine che da quelle immunitarie.

Si è anche scoperta l’esistenza dei neurormoni ossia ormoni e neurotrasmettitori che possono essere prodotti sia dalle ghiandole endocrine che dai neuroni.

I peptidi secreti dal sistema immunitario interagiscono, attraverso il sistema neuroendocrino, con i vari organi e in particolare con il cervello.

I nervi del corpo producono sia neuropeptidi in grado di attivare la risposta immunitaria che altri con la funzione di sopprimerla. L’infiammazione può essere, quindi, anche a carico del sistema nervoso.

Il cervello è una sacca di ormoni

Le neuroscienze e la PNEI hanno dimostrato che il cervello, pur essendo la sede delle funzioni intellettive è, al tempo stesso, una grande ghiandola endocrina, come una sacca ricolma di ormoni; e al contempo da alcune ricerche è emerso che alle funzioni cognitive partecipano molecole di origine non nervosa, per esempio, il cortisolo collabora nella stabilizzazione della memoria a lungo termine.

L’organismo umano è un network

Si può dunque riconoscere che l’organismo umano sia un network in cui circolano enormi quantità di informazioni, secondo circuiti di feedback, che creano ponti tra il corpo e la psiche.

La comunicazione all’interno dell’organismo non è, pertanto, di tipo gerarchico come si è sempre pensato, ma di tipo bidirezionale e diffuso.

La neurobiologia delle emozioni

Gli studi sulla neurobiologia delle emozioni negli ultimi decenni sono stati molto fecondi e hanno permesso di comprendere il ruolo fondamentale che esse svolgono nell’organismo.

Le emozioni oggi sono considerate vere e proprie attivazioni fisiologiche, costituite da pattern specifici che includono sia processi cognitivi, necessari alla valutazione del significato dello stimolo che attiva il pattern, sia risposte somatiche con il coinvolgimento del sistema nervoso autonomo, che manifestazioni comportamentali specifiche.

Lo scambio di informazioni tra il sistema nervoso, il sistema endocrino e il sistema immunitario a carico dei peptidi, rappresentando la rete di comunicazione tra mente e corpo, costituisce il substrato biochimico delle emozioni.

I pensieri e le emozioni influenzano l’attività del sistema nervoso autonomo che, a sua volta, interagisce con il sistema gastrointestinale, con il sistema cardiovascolare, con il sistema endocrino e con il sistema immunitario.

Gli effetti delle emozioni sui sistemi dell’organismo

È stato ampiamente dimostrato che le reazioni emotive intense di rabbia, paura e disprezzo creano disordine e disequilibrio mentre i 

sentimenti positivi come l’apprezzamento e la gratitudine aiutano a regolare il sistema nervoso autonomo con conseguente aumento dell’equilibrio ormonale, efficientando le funzioni cerebrali.

Le emozioni e i sentimenti disturbanti creano, invece, disordine nei sistemi regolatori del cervello e del sistema nervoso autonomo.

Il sistema immunitario mostra un’alta sensibilità alle emozioni disregolanti, allo stress e al trauma.

L’intreccio tra biologia ed emozioni

Quelli fin qui evidenziati sono solo alcuni esempi di come i sistemi organismici siano interconnessi e diviene sempre più chiaro l’immenso e complesso intrecciarsi di biologia ed emozioni e delle molteplici modalità attraverso cui la personalità, le sensazioni e i pensieri riflettano e al contempo influenzino ciò che accade a livello somatico.

Non si può più guardare all’organismo umano come ad un sistema composto da singole parti che funzionino isolatamente, ma che ogni parte che lo costituisce si connette alle altre, influenzandosi reciprocamente secondo un processo circolare.

Cos’è la salute?

Allora cos’è la salute se non uno stato di armonia tra mente e corpo; e cos’è quindi la patologia se non che la perdita di quest’armonia.

In quest’ottica, la malattia non può essere più considerata un inceppamento del sistema dovuto ad un malfunzionamento, bensì il risultato di una congiunzione di fattori che coinvolge la totalità PNEI e che esprime la migliore soluzione che l’organismo abbia trovato per raggiungere un equilibrio, seppur precario.

La malattia psicosomatica

Con l’avanzare delle ricerche che mettono a fuoco la relazione fra il sistema immunitario, il sistema neuroendocrino e il sistema nervoso autonomo e centrale, la malattia psicosomatica assume una forma sempre più tangibile e la cura della psiche non può più prescindere da queste nuove acquisizioni, che danno la misura di quanto i fattori di stress e le esperienze traumatiche possano incidere sulla salute non solo mentale ma anche fisica.

Il ruolo della psicoterapia nel nuovo paradigma medico

La PNEI sancisce l’affermarsi di un nuovo paradigma medico che guarda all’essere umano nella sua interezza e alla malattia fisica come un processo in cui i fattori emotivi ed esperienziali sono imprescindibili. In questo nuovo paradigma, la psicoterapia può assumere un ruolo fondamentale di supporto e integrazione nella cura di malattie fisiche oltre che di quelle psicosomatiche.

Fonti

  • F. Bottaccioli, A.G. Bottacioli Fondamenti di psiconeuroendocrinoimmunologia, ed RED, 2022
  • Rollin McCraty Science of the heart: exploring the role of the heart in human performance. Vol 1&2, HeartMath Research Center
  • Candace B. Pert Molecole di emozioni. Ed Tea, Milano, 2017
  • Robert M Sapolsky Perché alle zebre non viene l’ulcera? Ed. Castelvecchi, Roma, 2014
  • Enzo Soresi Il Cervello Anarchico, UTET, Milano, 2017